Lo Shaker, il Boston ed il Mixing Glass

Descrizione e modalità d'uso dello Shaker del Boston e del Mixing Glass.

Lo Shaker, il Boston ed il Mixing Glass

Lo Shaker ed il Mixing Glass Sono ambedue srumentii utilizzati per la preparazione di cocktail ma ognuno di loro ha un uso diverso secondo gli ingredienti contenuti nella ricetta.

La batuta di James Bond "shakerato, non mescolato" è ormai diventata una specie di slogan.

Ma che cosa significa esattamente? In senso stretto i drinks chiari di solito si mescolano con il Mixing Glass, mentre quelli più densi, che contengono albume, creme o succhi di frutta, devono essere shakerati. Questi drinks possono essere anche mescolati in un frullatore, ma vanno comunque filtrati per eliminare pezzetti di ghiaccio o di frutta che possono compromettere la presentzione.

Lo shaker dunque è usato per quei cocktail contenenti ingredienti che necessitano, data la loro consistenza, di un maggior vigore per ottenere il corretto risultato. Al contrario il mixing glass si utilizza per quei cocktail i cui ingredienti (vini, distillati e liquori) non richiedono di essere agitati con forza. E' consigliato l'uso di un mixing glass fornito di beccuccio che consente una mescita più facile evitando un eccessivo sgocciolamento.

Lo Shaker ed il Boston

Esistono diversi tipi di shaker; quello più comune è costituito da un contenitore dotato di una chiusura filtrante ed di un coperchio. Quelli interamente metallici sono chiamati tradizionali, ma alcuni decenni è stato introdotto, specialmente in campo professionale, l'uso del tipo Boston o americano che dir si voglia.

Dalla sua introduzione ha riscosso sempre maggiore interesse, e il suo utilizzo si è divulgato per la sua praticità  e per gli ottimi risultati che si possono ottenere. E' composto da una parte metallica, sufficientemente elastica, e da una parte in vetro. E' leggermente più alto dello shaker tradizionale e questo consente agli ingredienti di avere, tra un'estremità  e l'altra, una corsa più lunga ottenendo una maggiore omogeneità  del cocktail. Inoltre, usando la parte in vetro come si fa per il mixing glass, si può controllare con maggiore facilità  la quantità  degli ingredienti.

A questo punto è bene precisare che esistono, per l'utilizzo di questo shaker, due tesi che differiscono leggermente l'una dall'altra. Una parte assai numerosa di professionisti, anche stranieri, preferiscono riempire la parte in vetro, per circa 3/4 del suo volume, di ghiaccio e, dopo avere raffreddato il vetro e scolato la parte disciolta del ghiaccio, introducono gli ingredienti del cocktail e shakerano. Un'altra parte di professionisti tende a versare gli ingredienti direttamente nella parte in vetro senza ghiaccio e raffreddare invece la parte metallica, sostenendo che cosi' facendo il cocktail si allunga di meno. A loro volta i barman inizialmente citati sostengono che i loro cocktails non sono più allungati degli altri.

In conclusione si può affermare che ambedue i sistemi sono accettabili purchè il risultato finale sia ottimale.

Maggiore rilevanza va data al modo di impugnare lo shaker che, per un fattore estetico, deve essere elegante, disinvolto e nello stesso tempo funzionale. Dopo aver versato gli ingredienti, lo shaker va chiuso e reso ermetico anche attraverso un leggero colpo sulla parte superiore. L'impugnatura si effettua per mezzo dei polpastrelli delle dita facendo attenzione di esercitare una forza concentrica cosicchè le due parti dello shaker rimangano costantemente unite. Non bisogna shakerare dal basso verso l'alto o in senso rotatorio: cosi' facendo faremmo uno sforzo fisico superiore e non otterremmo l'omogeneità  desiderata.

Si consiglia; pertanto di usare lo shaker in posizione orizzontale, con la parte in vetro rivolta a se stessi, ad altezza petto-spalla, agitando vigorosamente con ampi movimenti del braccio, per cinque secondi circa. Si rammenta che il barman deve essere rivolto frontalmente verso il cliente evitando di dirigere lo shaker, durante la shakerata, nella dirczione dell'ospite.

Dopo aver shakerato gli ingredienti raccolti nel contenitore insieme con il ghiaccio, si toglie il coperchio e si versa il cocktail attraverso il tappo forato per trattenere eventuali pezzetti rimasti solidi. Non shakerate mai una bevanda frizzante.

Se vi trovate nella situazione di dover preparare più cocktail shakerati sarebbe bene utilizzare almeno 2 shaker, uno per i drink che contengono ingredienti dai sapori più marcati, l'altro per quelli piu' delicati. Questo è consigliabile per non trasferire tracce di sapori troppo forti a quei drinks il cui gusto potrebbe esserne modificato. Per lo stesso motivo è consigliabile sciacquare sempre lo shaker, o qualsiasi altro utensile, tra la preparazione di un cocktail e l'altro.

Il Mixing Glass

Il mixing glass si usa per preparare quei cocktails che vanno solo leggermente mescolati, prima di essere versati o filtrati negli appositi bicchieri. Deve essere abbastanza capiente per poter contenere l'equivalente di più cocktails contemporaneamente.

L'uso del mixing glass è semplice. E' molto importante che l'utensile sia ben raffreddato e che il ghiaccio, utilizzato per il raffreddamento dello stesso, sia cristallino e privo di acqua. Versati gli ingredienti, essi si mescolano con l'apposito cucchiaio da bar evitando un'azione prolungata.

Si rammenta che il cocktail deve risultare ben raffreddato e non eccessivamente allungato.

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